Anello del Lupo

Ciaspolata per famiglie

Valle D'Aosta

Turistica

max 20

1 giorno

03 Gen 25

25 euro

Anche su Richiesta
Tutto l’inverno – primavera

Ciaspolata dedicata al Lupo accompagnati da una guida esperta di questa specie. Scopriremo senza pregiudizi i vari aspetti di questo mitico animale divertendoci nella neve con una facile ciaspolata…per tutti!
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Quota

Numero min/max di persone ammesse: 1/20. Termine iscrizioni 2 giorni prima o ad esaurimento posti.

Ritrovo ore 10:00, fine escursione 15:30

  • 1 persona euro 180,00
  • 8 persone euro 25,00/persona

Quote speciali sono previste per gruppi!

Quote speciali sono previste per bambini sotto i 14 anni!

Cosa è Incluso

  • Guida Ambientale Escursionistica per tutto il viaggio
  • Ciaspole e bastoncini (numero di piede dal 36 in su)

Cosa è Non Incluso

  • Attrazioni turistiche e culturali eccedenti quelle riportate alla voce “La quota comprende”.
  • Escursioni con mezzi locali eccedenti quelli riportati alla voce “La quota comprende”.
  • Le mance e tutto ciò che non è specificato alla voce “La quota comprende”.
Dati Tecnici
  • Dati Tecnici

    Dislivello: 130 m

    Quota di partenza: 1830 m

    Quota di arrivo: 1950 m

    Ritrovo ore:   10:00 parcheggio di Degioz – Valsavarenche

     

    Ciaspolata adatta a tutta la famiglia, anche i più piccoli

    PRANZO AL  SACCO

FAQ
  • Abbigliamento

    Necessari scarponcini da trekking, o scarpe robuste che tengano l’acqua, maglione o pile, giacca a vento antipioggia, cappello, zaino, borraccia, guanti e berretto, thermos e secondo il tipo di pantaloni utilizzati ghette. Si consiglia vivamente macchina fotografica e binocolo.

  • Clima

    Temperatura costante durante l’arco della giornata. In inverno le temperature variano dai +5°C ai -10°C. Questa è la stagione più secca di tutto l’anno dove le precipitazioni sono scarse.

In Breve

Lasciata la macchina al parcheggio in località Praviod Dèsot, da dove parte il sentiero che sale al Rifugio Chabod, si prosegue sulla strada Regionale per circa 100 m verso il primo ponte che sulla sinistra attraversa il torrente Savara.

Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in alta Valsavaranche, ad un km da Pont, meta rinomata per gli alpinisti o i semplici escursionisti che cercano avventura e gloria per la scalata verso la cima del Gran Paradiso, la montagna più alta interamente italiana con i suoi 4061 m. Prima di attraversare il ponte e iniziare la ciaspolata, si può ammirare in alto la parete nord di questa importante vetta con una forma a piramide, diversa dall’iconografia classica che si è abituati a vedere nelle cartoline. Superato il torrente si gira verso destra in direzione di un piccolo borgo ormai abbandonato chiamato Le Pessey, un tempo abitato tutto l’anno.

Qui si possono ancora osservare le caratteristiche modalità costruttive di queste valli, con abitazioni costituite da un pianoterra dedicato alla stabulazione degli animali domestici, in genere pochi capi per famiglia, un primo piano dove vivere e un sotto tetto spesso adibito a fienile. Con questa sequenza di piani si sfruttava, specialmente in inverno, il calore prodotto dagli animali nella stalla che, essendo leggero, saliva ai piani superiori fermandosi, grazie al fieno, nella zona abitata centrale della casa. I materiali usati erano quelli più comodi da reperire in loco, come pietre e legna, ma anche quelli più funzionali, viste le loro caratteristiche, nel mantenimento del calore durante l’inverno e del fresco durante l’estate. Inoltre per i tetti si sfruttava la scistosità delle rocce che caratterizzano le vallate del Parco, con forme cosiddette a lose. Per il legname invece si preferiva utilizzare il Larice, sfruttando la sua innata capacità elastica e resistenza all’intemperie, per sopportare il peso della copertura del tetto anche durante le intense nevicate invernali.

Si prosegue verso il bosco rado di Larici, un piccolo angolo di paradiso sentendosi completamente circondati dalla natura e dai suoi abitanti; è facile infatti incontrare lungo il cammino Volpi, Camosci, Scoiattoli e tracce di animali invisibili come la Lepre bianca o la Martora, e con un po’ di fortuna e pazienza, alzando il naso all’insù, riconoscere qualche sagoma di Aquila reale o Gipeto scagliarsi contro il cielo blu. La passeggiata ci porta a ridiscendere di pochi metri il versante della montagna arrivando a costeggiare il letto del fiume dopo aver superato una piccola pozza sulla sinistra, spesso piena di Rane rosse.

Da qui, una volta attraversato un piccolo pascolo, rimane da fare l’ultima salita della giornata prima di arrivare all’alpeggio di Pont Djuan. Di fronte c’è il ponte che attraversa il Savara in uno dei suoi tratti più spettacolari e che ci permette di tornare dall’altra sponda dove parte il sentiero di ritorno, che in circa 40 minuti ci riporta al punto di partenza, finendo così uno stupendo itinerario ad anello nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso alla ricerca del Lupo!

Ma da quest’anno tantissimi nuovi itinerari in giro per la Valle d’Aosta, compreso nel cuore del Parco Naturale del Mont Avic!

Numero min/max di persone ammesse: 1/20. Termine iscrizioni 2 giorni prima o ad esaurimento posti.

Ritrovo ore 10:00, fine escursione 15:30

  • 1 persona euro 180,00
  • 8 persone euro 25,00/persona

Quote speciali sono previste per gruppi!

Quote speciali sono previste per bambini sotto i 14 anni!

Cosa È Incluso
  • Guida Ambientale Escursionistica per tutto il viaggio
  • Ciaspole e bastoncini (numero di piede dal 36 in su)
Cosa È Non Incluso
  • Attrazioni turistiche e culturali eccedenti quelle riportate alla voce “La quota comprende”.
  • Escursioni con mezzi locali eccedenti quelli riportati alla voce “La quota comprende”.
  • Le mance e tutto ciò che non è specificato alla voce “La quota comprende”.
  • Dati Tecnici

    Dislivello: 130 m

    Quota di partenza: 1830 m

    Quota di arrivo: 1950 m

    Ritrovo ore:   10:00 parcheggio di Degioz – Valsavarenche

     

    Ciaspolata adatta a tutta la famiglia, anche i più piccoli

    PRANZO AL  SACCO

  • Abbigliamento

    Necessari scarponcini da trekking, o scarpe robuste che tengano l’acqua, maglione o pile, giacca a vento antipioggia, cappello, zaino, borraccia, guanti e berretto, thermos e secondo il tipo di pantaloni utilizzati ghette. Si consiglia vivamente macchina fotografica e binocolo.

  • Clima

    Temperatura costante durante l’arco della giornata. In inverno le temperature variano dai +5°C ai -10°C. Questa è la stagione più secca di tutto l’anno dove le precipitazioni sono scarse.

Lasciata la macchina al parcheggio in località Praviod Dèsot, da dove parte il sentiero che sale al Rifugio Chabod, si prosegue sulla strada Regionale per circa 100 m verso il primo ponte che sulla sinistra attraversa il torrente Savara.

Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in alta Valsavaranche, ad un km da Pont, meta rinomata per gli alpinisti o i semplici escursionisti che cercano avventura e gloria per la scalata verso la cima del Gran Paradiso, la montagna più alta interamente italiana con i suoi 4061 m. Prima di attraversare il ponte e iniziare la ciaspolata, si può ammirare in alto la parete nord di questa importante vetta con una forma a piramide, diversa dall’iconografia classica che si è abituati a vedere nelle cartoline. Superato il torrente si gira verso destra in direzione di un piccolo borgo ormai abbandonato chiamato Le Pessey, un tempo abitato tutto l’anno.

Qui si possono ancora osservare le caratteristiche modalità costruttive di queste valli, con abitazioni costituite da un pianoterra dedicato alla stabulazione degli animali domestici, in genere pochi capi per famiglia, un primo piano dove vivere e un sotto tetto spesso adibito a fienile. Con questa sequenza di piani si sfruttava, specialmente in inverno, il calore prodotto dagli animali nella stalla che, essendo leggero, saliva ai piani superiori fermandosi, grazie al fieno, nella zona abitata centrale della casa. I materiali usati erano quelli più comodi da reperire in loco, come pietre e legna, ma anche quelli più funzionali, viste le loro caratteristiche, nel mantenimento del calore durante l’inverno e del fresco durante l’estate. Inoltre per i tetti si sfruttava la scistosità delle rocce che caratterizzano le vallate del Parco, con forme cosiddette a lose. Per il legname invece si preferiva utilizzare il Larice, sfruttando la sua innata capacità elastica e resistenza all’intemperie, per sopportare il peso della copertura del tetto anche durante le intense nevicate invernali.

Si prosegue verso il bosco rado di Larici, un piccolo angolo di paradiso sentendosi completamente circondati dalla natura e dai suoi abitanti; è facile infatti incontrare lungo il cammino Volpi, Camosci, Scoiattoli e tracce di animali invisibili come la Lepre bianca o la Martora, e con un po’ di fortuna e pazienza, alzando il naso all’insù, riconoscere qualche sagoma di Aquila reale o Gipeto scagliarsi contro il cielo blu. La passeggiata ci porta a ridiscendere di pochi metri il versante della montagna arrivando a costeggiare il letto del fiume dopo aver superato una piccola pozza sulla sinistra, spesso piena di Rane rosse.

Da qui, una volta attraversato un piccolo pascolo, rimane da fare l’ultima salita della giornata prima di arrivare all’alpeggio di Pont Djuan. Di fronte c’è il ponte che attraversa il Savara in uno dei suoi tratti più spettacolari e che ci permette di tornare dall’altra sponda dove parte il sentiero di ritorno, che in circa 40 minuti ci riporta al punto di partenza, finendo così uno stupendo itinerario ad anello nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso alla ricerca del Lupo!

Ma da quest’anno tantissimi nuovi itinerari in giro per la Valle d’Aosta, compreso nel cuore del Parco Naturale del Mont Avic!

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