Ci sono certi sentieri e alcune vallate alpine che hanno un fascino particolare. Se si ha la fortuna di camminare intorno al Monte Bianco si ha la certezza di rientrare a casa con un ricordo indelebile per tutta la vita. La magnificenza di tutta la catena montuosa, dei suoi ghiacciai, delle sue guglie e delle sue infinite salite, rende questo luogo il simbolo del regno verticale. Lo Short trek del Gigante vuole portarvi al cospetto di queste zone tra sentieri poco battuti e conosciuti fino a raggiungere uno dei colli più importanti della storia, il Colle del Gran San Bernardo.
Il primo giorno puntiamo al Rifugio Bertone, situato a 1.985 metri sulla cresta che divide la Val Sapin dalla Val Ferret. Qui ad attenderci il mitico Renzino Cosson, “storica” ed esperta Guida Alpina, una delle persone più speciali che si può avere la fortuna di incontrare tra i monti: i suoi racconti di una vita passata tra queste montagne e la sua famosa polenta, cotta nel paiolo sul fuoco di legna come si faceva una volta, renderanno già il primo giorno qualcosa di speciale.
Il giorno dopo la nostra metà sarà il Rifugio Frassati, struttura d’alta quota costruita e gestita dai volontari della missione Mato Grosso. La traversata richiede l’intera giornata, ma la vista sul Bianco rende tutto molto piacevole. Lungo il cammino si supera il Mont de la Saxe, Testa Bernarda e il mitico colle di Malatrà, posto a 3.000 metri circa: una finestra sul mondo racchiusa da due strette pareti di roccia. Una ripida e breve discesa ci porta alla nostra meta di giornata dove poterci rinfrescare e riposare.
Per l’ultima giornata non ci rimane che superare il Col di Gran Golliat, un ambiente selvaggio e ostile, poco conosciuto dagli escursionisti, e proprio per questo affascinante. Gli ultimi passi, prima di raggiungere il Colle del Gran San Bernardo, sono su uno dei sentieri più antichi d’Europa; una via ancora usata dai pellegrini che da Canterbury vogliono raggiungere Roma, e poi Gerusalemme: stiamo parlando dell’antica Via Francigena.
Increduli dell’avventura ormai giunta alla fine, saliamo sul transfer privato che ci attende al colle per rientrare pian piano a Courmayeur, da dove tutto è partito.